Ho avuto la possibilità di interagire con il direttore di “Tuttosport” il dott. Xavier Jacobelli, durante un collegamento online, che il quotidiano sportivo torinese organizza ogni giorno sui social per tenere desto l’interesse degli amanti del calcio in un momento così delicato per la sopravvivenza dello sport più amato dagli italiani. Ho chiesto al direttore Jacobelli :
Quanto tempo passerà prima che i tifosi ritornino allo stadio, una volta dato il via dalle autorità ?
“Credo che dovremo abituarci all’idea- mi risponde Xavier Jacobelli- di assistere ad una partita rispettando le distanze, con la mascherina etc. almeno finché non verrà messo in circolazione il vaccino”.
Si prospetta quindi uno spettacolo calcistico per pochi intimi allo stadio e per tutti gli altri nel divano di casa davanti alla tv?
“Molto probabilmente sì”
Così ho pensato che da qualche punto fermo bisognerà pur ricominciare. Qualcuno dei miei nipoti si è chiesto come farà a incitare i giocatori dalla curva e a cantare l’inno della Juve con la mascherina davanti alla bocca. Eh sì, sarà un altro calcio! Possiamo dire che il Covid19 ha vinto la sfida ed ha sconfitto il calcio, l’oggetto del desiderio di tanti italiani, trasformandolo in un gioco da salotto senza le curve, senza striscioni, senza cori sfottenti agli avversari e senza poter gioire abbracciandosi con il tifoso che non conosci, ma che siede nel posto accanto al tuo.
No, non sarà più il nostro calcio, quello che ci faceva sognare davanti ad una figurina Panini. Rassegnamoci, almeno per adesso, perché verrà la rivincita di questa sfida impari: il calcio non può morire per mano di un virus, coronato d’accordo, ma invisibile, microscopico e ritornerà, magari dopo i tempi supplementari, a dominare le scene e a infiammare i nostri cuori come una volta. Dobbiamo portare pazienza, le partite durano 90′ e noi siamo abituati a non darci mai per sconfitti, anzi saremo vaccinati e vincenti.
In fondo questo virus mi è simpatico, non vi scandalizzate, perché quando saremo difesi e vaccinati, gusteremo il sapore del calcio genuino, il profumo dell’erba appena tosata del campo di calcio, l’odore della salsiccia del panino portato da casa e poi ci restituirà lo spettacolo del tifo con le sue bandiere, i suoi cori sfottenti,i suoi striscioni scenografici, il gioco delle luci l’attesa dell’uscita dal tunnel dei giocatori, l’inno di casa, il goool e l’abbraccio finale ai nostri idoli vittoriosi. Ecco, voglio ringraziarlo questo maledetto virus per averci restituito il giocattolo calcio come nuovo, anzi come quello di un tempo, di cui avevamo perso il ricordo.
Attilio Andriolo